Alcuni storici affermano che l’albero di ulivo sia arrivato in Italia durante il periodo di Lucio Tarquinio Prisco (616 al 578 A.C) il leggendario re di Roma.
Altri sostengono che sia arrivato in Italia tre secoli prima della caduta di Troia (almeno 1200 A.C.). Una volta in Italia, si diffuse rapidamente dal Sud al Nord, dalla Calabria alla Liguria.
I Romani diffusero la coltivazione di questa pianta in tutti i territori occupati e l’olio finì per assumere un ruolo sempre più sostanziale nell’economia generale dell’Impero tanto che la produzione e vendita dell’olio furono sottoposte al controllo diretto dello stato.
Gaio Plinio II afferma che esistono quindici specie di ulivo e ne elenca i pregi, riconoscendo all’ulivo un’importanza che è seconda solo al miracoloso succo dell’uva.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, la produzione e commercializzazione dell’olio subiscono una drammatica crisi ed è soltanto dopo l’anno 1000 che assistiamo alla ripresa della sua produzione grazie alle ricche donazioni di uliveti fatte alla Chiesa da Longobardi, Normanni, Svevi e Angioini , e saranno le Repubbliche Marinare a riattivare il commercio internazionale di olio .
Nel secolo XIII , i Veneziani ne stabiliscono il prezzo: 3 ducati per 1000 libbre provenienti dalla Puglia e dalla Campania: 1 ducato per 1000 libbre di altra provenienza.
Durante il XIV secolo emersero due scuole di pensiero per quanto riguarda i condimenti. Da un lato i popoli del Nord Europa che allevavano il maiale da cui derivava il loro nutrimento giornaliero e che quindi facevano uso di grasso animale; dall’altro, nel Sud e in particolare in Italia, l’olio di oliva che diventò il condimento naturale più utilizzato per ogni tipo di piatto.
Nel XVIII secolo si passa a catalogare gli alberi di ulivo e i suoi frutti e a classificarne le varietà a seconda del luogo di origine. In questo secolo la Liguria e la Toscana definiscono ulteriormente la loro vocazione per la coltivazione dell’ulivo. Nel XIX secolo le piantagioni di ulivo invasero l’Umbria destinata a diventare uno dei principali produttori di olio di oliva a lungo termine.
Oggi, l’olio extra vergine di oliva viene prodotto in tutte le regioni d’Italia eccetto Piemonte e valle D’Aosta.